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L’uomo si è sempre servito di animali per usi strumentali come il cacciare, il nutrirsi, il lavorare ma, stabilisce con essi anche un rapporto e un legame e per questo tipo di interscambio si parla di animali d’affezione. Osservando questo legame uomo-animale d’affezione si è intuito che poteva svolgere un ruolo terapeutico grazie agli effetti positivi sulla salute e sull’umore delle persone, soprattutto quelle con un disagio psico-fisico. Da queste osservazioni è poi nato il termine pet therapy cioè terapia per mezzo dell’animale per il recupero o il mantenimento della salute umana.

La pet therapy cerca di migliorare la qualità della vita delle persone attraverso la semplice presenza o interazione con l’animale.

Si tratta di una terapia dolce, non invasiva, che si fonda sul rapporto affettivo ed emozionale uomo-animale e cerca di promuovere un benessere psico-fisico armonizzandosi con le condizioni socio-sanitarie già esistenti.

Il servizio di pet therapy, realizzato secondo l’approccio zooantropologico, si basa sulla prescrizione di specifiche interrelazioni con l’animale, che variano a seconda degli obiettivi che si predispongono per il proprio paziente. La pet therapy, molto spesso, non è una terapia a sé stante, ma una co-terapia che affianca una terapia tradizionale in corso. La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e, tramite questo rapporto, stabilire sia un canale di comunicazione paziente-animale-figura di riabilitazione sia stimolare la partecipazione attiva del paziente.

La relazione con l’animale presenta delle importanti valenze di tipo educativo, affettivo, comunicativo, relazionale, di rilassamento, di sostegno, di cura e di decentramento che aiutano la persona a sentirsi meglio.

Gli obiettivi predefiniti per ciascun paziente possono essere:
fisici e psicomotori;
cognitivi
comportamentali: diminuzione dell’aggressività, iperattività, inibizione
psico-sociali: miglioramento delle capacità relazionali, di comunicazione, riduzione dell’ansia e aumento dell’autostima;
motivazionali: coinvolgimento in attività collettive, capacità di interagire con gli altri;
educativi: riguardante il linguaggio, la memoria e l’apprendimento.

DISTURBI E PATOLOGIE TRATTATE:

  • Autismo
  • ADHD
  • Deficit dell’attenzione
  • disturbi mentali
  • disturbi cognitivi
  • ritardo generalizzato dello sviluppo
  • sindromi genetiche
  • disturbi fisici, motori e psicomotori
  • rinforzo dell’autostima
  • schizofrenia
  • problemi di integrazione sociale
  • disagio affettivo
  • depressione
  • sindromi ansiogene
  • disturbi ossessivo-compulsivi
  • disturbi sensoriali
  • disturbi comportamentali
  • ansia
  • inibizione emotiva
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