Nonostante il ricovero in ospedale abbia come obiettivo la cura e possibilmente la guarigione del paziente, tale evento porta con sé lo stress di un grande cambiamento. Il paziente, già menomato dalla malattia, si trova a dover fronteggiare diversi aspetti della sua nuova condizione: l’ospedale come ambiente fisico e sociale; il rapporto con il personale ospedaliero; le paure e il conseguente bisogno di rassicurazioni ed infine, in alcuni casi, i problemi psicologici legati alle malattie progressive e terminali.

Non dimentichiamo che un grave disagio viene percepito anche dalla famiglia, che rappresenta anche una delle più ricche fonti di risorse per il malato.

L’uomo è un essere sociale che necessita di instaurare legami con altri esseri viventi, anche di specie diverse. I legami affettivi hanno un effetto benefico sulle condizioni psico-fisiche degli individui, il senso di solitudine derivante dall’assenza di questi legami produce effetti negativi sulla psiche, come apatia, disperazione, frustrazione, stress che possono trasformarsi in patologie. La compagnia di altri soggetti, anche di specie differenti, hanno effetti positivi in quanto riducono lo stress e l’insorgenza di malattie psicosomatiche, agiscono positivamente nella percezione della soglia del dolore e donano sicurezza e tranquillità. I meccanismi fondamentali della pet therapy si fondano sul rapporto affettivo ed emozionale uomo-animale che arreca benefici emotivi, psicologici… ma anche fisici.

Grazie a numerose ricerche, è stato dimostrato scientificamente che instaurare un legame con un animale e giocare con lui migliora l’umore e produce un effetto tranquillizzante che comporta modificazioni fisiologiche come l’abbassamento della pressione arteriosa, il rallentamento del ritmo cardiaco e respiratorio, il rilassamento della tensione muscolare e si registrano modificazioni neuro-ormonali che mutano la produzione di adrenalina e del cortisolo (ormone dello stress). Allo stesso tempo, le Attività Assistite da Animali sono indicate in quei casi in cui vi è una difficoltà di socializzazione, ricerca di stati di benessere fisico e psico-fisico, accettazione delle cure ed elaborazione della malattia. Gli animali, infatti, sono dei catalizzatori sociali cioè favoriscono i contatti e la comunicazione tra le persone. Inoltre, prendersi cura di un animale favorisce l’aumento del proprio senso di responsabilità ed utilità. È molto importante anche il meccanismo ludico e fisico che interviene nella relazione uomo-animale. L’interazione con un animale è spesso un’occasione per giocare, è fonte di divertimento e di allegria, non solo per il gioco in sé ma anche per le caratteristiche fisiche o per gli atteggiamenti spiritosi dell’animale. Questa relazione ludica ha conseguenze positive sulla salute e sullo stato d’animo, in quanto stimola i contatti fisici, le risate, rinforza i legami permettendo di ricavare sensazioni di benessere.

Il benessere psicofisico del degente risulta particolarmente compromesso per svariati motivi e diversificato a seconda dell’età e della tipologia.

Degente pediatrico: il bambino soffre in modo particolare l’allontanamento dal luogo familiare, nello specifico dalla figura materna anche se oggi la permanenza di un famigliare è prevista da regolamento ospedaliero. Si possono verificare diverse regressioni a livello di competenza già acquisite nell’area linguistica, cognitiva, motoria, emotiva che si possono manifestare sottoforma di paure notturne, patologie psicosomatiche, forme di depressione, infantilismo, monotonia, egocentrismo, comportamenti oppositivi e aggressivi, insicurezza.

Degente adulto: il vissuto dell’ospedalizzazione viene caratterizzato da paura, ansia, bisogno di rassicurazione, responsabilità, disturbo del sonno, mancanza di concentrazione e insicurezza. Nello specifico del malato terminale troviamo anche la paura della morte e del dolore e la perdita della propria identità.

La pet therapy o meglio le Attività Assistite da Animali in questo contesto permettono ai degenti di ogni tipo momenti di benessere, gioia e gioco che gli aiutano a sopportare meglio e reagire alla situazione di ricovero, al contesto, alla malattia abbassando il livello di stress e migliorando gli aspetti emotivi e di percezione del dolore.

Che cosa sono le Attività Assistite da Animali (AAA)

Le Attività assistite da animali mirano al miglioramento della qualità di vita e dello stato generale di benessere di quelle persone che si trovano in una condizione di disagio perché ospedalizzate o istituzionalizzate oppure sono destinate a certe categorie di disabili o per coloro che hanno difficoltà emotive o fisiche. Le AAA sono interventi di tipo ricreativo, ludico, educativo e possono essere svolti in diversi ambienti come le case di riposo, gli ospedali, le scuole, le comunità di recupero e vengono realizzati da volontari formati e/o da personale specializzato con animali adeguatamente addestrati e che rispondono a precisi requisiti. Le AAA sono in pratica degli incontri tra gli animali da compagnia, guidati dal loro conduttore, e le persone con problemi. Solitamente queste attività vengono proposte a diversi individui contemporaneamente visto che questo intervento non prevede il raggiungimento di obiettivi specifici per il singolo paziente. Infatti, le AAA non richiedono un’impostazione strutturata e quindi non è prevista la programmazione di obiettivi specifici per ciascun incontro e non è necessaria un’equipe multidisciplinare per realizzare l’intervento.

I BENEFICI DELLE AAA CON I DEGENTI

I benefici delle AAA sono riscontrabili in più ambiti.

Ambito della comunicazione: la comunicazione uomo-animale rompe il silenzio e allontana i pensieri negativi. La semplicità del linguaggio, con la sua cadenza e le sue ripetizioni, produce un effetto rassicurante in chi parla. Nella comunicazione con gli animali si utilizza una forma di linguaggio molto semplice, cadenzata, con molte parole ripetute frequentemente e con un tono un po’ enfatizzato e possono concludersi in modo interrogatorio. Ne risulta una specie di cantilena simile a quella usata dalle madri con i bambini e che produce un effetto rassicurante e calmante.

Ambito emotivo: vi è la creazione di vissuti emotivi positivi, che aiutano a combattere sentimenti negativi, sviluppando alcune doti dell’intelligenza emotiva come l’empatia e il controllo emotivo. Si assiste ad un superamento delle tendenze egocentriche perché l’attribuzione di qualche caratteristica umana all’animale a volte funziona come meccanismo per focalizzare la propria attenzione sul mondo esterno; si sviluppano comportamenti responsabili e di comprensione dell’animale-terapeuta; si raggiungono buoni livelli di autostima, attraverso la costruzione di un’immagine positiva di sé. Lo sviluppo dell’empatia è un aspetto molto importante in quanto l’identificazione con l’animale spesso viene traslata alle relazioni con altri soggetti presenti. Nei momenti di presenza dell’animale in stanza è possibile parlare dell’argomento del proprio stato e far si che si giunga ad una sua accettazione grazie alla mediazione e la relazione che si istaura con l’animale.

Ambito comportamentale: il rilassamento corporeo comporta la diminuzione di stress e ansia; la riduzione dell’aggressività e l’acquisizione di regole e comportamenti adattativi, in modo piacevole. Fondamentale è anche il senso di sviluppo di responsabilità che riacquista una dimensione di dovere e di attività, direttamente proporzionale alle possibilità del malato. Il lavoro con l’animale agisce anche nel miglioramento dell’oppositività che spesso caratterizza gli atteggiamenti del paziente o al contrario dell’apatia che il paziente manifesta nei confronti dei processi di cura e verso il personale sanitario.

Ambito psicosociale: la presenza di un animale è un’occasione per l’interazione con altri soggetti presenti. Si parla, si spiega, si racconta portando così alla condivisione del vissuto di malattia e ospedalizzazione.

Ambito psicologico: il piacere tattile e il contatto fisico consentono la giusta formazione di un confine psicologico, della propria identità, del proprio Sé e della propria esistenza.

Ambito corporeo – motorio e psicomotorio: si favorisce la riabilitazione di schemi motori e abitudini posturali; stimolano il tono muscolare in situazioni di atrofia; migliora la motricità fine in soggetti disabili. Accarezzare un cane abbassa e normalizza la pressione sanguigna. A volte, avendo un animale vicino, coloro che ormai ritengono di non riuscire a fare più un certo movimento, si sentono invogliati a muoversi o alzarsi per accarezzarlo. Questo ambito è possibile svilupparlo in caso di pazienti ortopedici e che abbiano subito interventi di tipo neurochirurgico o aventi danni neurologici.

A CHI E’ RIVOLTA

L’attività è rivolta a degenti pediatrici, adulti, oncologici, terminali, neuropsichiatrici, psichiatrici, ortopedici, neurochirurgici, chirurgici. L’attività è rivolta anche a degenti di day hospital, day surgery e in hospice.

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